Cladistica e Sistematica:Le classificazioni dei viventi hanno due compiti fondamentali: esprimere le relazioni filogenetiche, e fornire chiavi di identificazione basate su differenze o similitudini tra gruppi diversi. La sistematica evoluzionistica non è semplice: è necessario chiarire quante caratteristiche devono essere prese in esame, quale peso dare a ciascuna di esse, se e quali taxa devono essere strettamente monofiletici, se e quali fossili possono essere designati come progenitori. Gli studiosi scelgono le caratteristiche che valutano come più importanti e ad esse fanno riferimento per definire le categorie e delineare la filogenesi. Gli organismi -viventi ed estinti- vengono incasellati all'interno di un "albero filogenetico" secondo questa ricostruzione e in base a una sequenza temporale. In questo modo si può ricostruire l'evoluzione di alcune specializzazioni strutturali come lo scheletro, le mandibole, l'orecchio dei vertebrati per esempio e contemporaneamente, grazie all'inserimento nell'albero delle forme fossili, si può risalire al presuntoprogenitore. Questo tipo di classificazione, però, presenta dei problemi in quanto in alcuni casi le somiglianze strutturali e la ricostruzione della loro storia evolutiva collimano. Hennig (1913-1972) ha proposto un altro tipo di approccio definito sistematica filogenetica o cladistica, che fondamentalmente si basa sui seguenti assunti:
I taxa da classificare devono essere ben noti in modo che l'operatore sappia quante specie deve manovrare e quanti caratteri deve analizzare. Per ciascun carattere viene ricostruita la trasformazione a cui esso è andato incontro dallo stadio più primitivo (plesiomorfo) a quelli derivati (apomorfi) e condivisi dai più recenti discendenti. Stadi di caratteri (tratti) condivisi da tutti i membri di un gruppo, testimoniano la condizione primitiva. Al contrario, si ipotizza che tratti condivisi solo da alcuni membri del gruppo siano comparsi successivamente. I tratti non condivisi vengono utilizzati per definire le relazioni interne a ciascun gruppo. Le relazioni tra i taxa sono proporzionali alla quantità di tratti che essi condividono. L'esame porta alla costruzione di un diagramma, cladogramma che organizza i vari taxa in base ai caratteri dirivati (apomorfi) condivisi(sinapomorfie). Le simplesiomorfie sono i caratteri ereditati da un progenitore ancestrale e vengono considerate irrilevanti nella ricerca delle genealogie dal momento che vengono sono condivise da troppe specie. I caratteri unici di un gruppo o di una specie vennero definiti da Hennig autapomorfie. |