La competizione tra specie erbivore e specie carnivore di Dinosauri ha contribuito nel disegnare, per cosė dire, la loro morfologia esterna.
I dinosauri carnivori, i soli che potessero aggredire i loro parenti erbivori, contavano su due tipi di armi, oltre che sulla mole. I Carnosauri (Megalosaurus, Carnosaurus, Tyrannosaurus) si servivano della potente dentatura che armava una grande testa sostenuta da un breve collo: le zampe anteriori, esageratamente piccole, non aiutavano in alcun modo. I Celurosauri e i Deinonicosauri si servivano invece di robusti artigli che armavano le sole
zampe posteriori, o tutte e quattro le zampe; essi erano molto pių piccoli delle loro prede, ma usavano cacciare in branco.
I
Dinosauri erbivori si difendevano in modo vario. I Diplodochi, solo apparentemente inermi, possedevano una lunga robusta coda, terminante in un sottile flagello. Questo flagello, accelerato dalla potente massa muscolare situata alla base, era certamente in grado di troncare in due il malcapitato aggressore, anche se pių grosso di un bue. Alcuni Stegosauri avevano invece presso l'apice della coda due paia di enormi aculei, non meno micidiali del globo osseo che
alcuni Anchilosauri portavano nello stesso posto.
Gli Anchilosauri erano inoltre protetti da una corazzatura ossea che dalla nuca si estendeva per quasi tutta la lunghezza della coda.
Nei
Ceratopidi le armi di difesa erano situate sul capo: un grosso scudo dai bordi irti di grosse spine, e uno o tre corni sul naso. La disposizione di queste difese lasciano presumere che questi animali si difendessero disponendosi a cerchio (intorno ai giovani?) con le teste e le acuminate corna rivolte contro gli aggressori.