Lo studio del fluire dell'informazione fornisce la chiave per intendere in modo razionale il comportamento dei viventi e l'autocontrollo di numerose funzioni. Il dirigersi di certi batteri aerobi verso le bollicine di ossigeno, la fuga di un uccello di fronte a
una situazione di pericolo, il reperimento dell'acqua da parte delle radici di una pianta, la memorizzazione della ubicazione di un rifugio per un mammifero, queste sono tutte attività cruciali per la sopravvivenza. Queste attività, che si soleva descrivere come
"tendenza ad uno scopo", compiendo un ricorso al finalismo, divengono comprensibili in modo razionale solo attraverso l'esame di segnaliche il soggetto riceve dall'ambiente circostante ed eventualmente memorizza
attraverso l'elaborazione alla quale esso li sottopone.
Anche il divenire di un organismo complesso attraverso le fasi di sviluppo embrionale, di crescita giovanile, di invecchiamento può essere compreso mediante l'analisi dell'informazione erogata dal patrimonio genetico, congiunta a quella che l'organismo stesso va
raccogliendo dall'ambiente circostante.
Il trasformarsi di una popolazione lungo il succedersi delle generazioni, il trasformarsi di una specie di viventi lungo il volgere dei periodi geologici, possono venir anch'essi interpretati come risultato del variare qualitativo e quantitativo dell'informazione
ereditaria di cui sono dotati gli individui di detta specie.
Insomma, la teoria dell'informazione pone a disposizione modelli interpretativi per procedere con rigore e chiarezza nei campi più insicuri della biologia e fornisce a questa disciplina uno slancio non inferiore a quello che essa ha ricevuto da alcune grandi
'scoperte' recenti. Pertanto al flusso informativo che ha luogo negli organismi viventi va rivolta la stessa attenzione che si rivolge al loro ricambio materiale ed energetico che li rende attivi, tenendo ben presenti alcune differenze.
In primo luogo, si deve considerare che, mentre il ricambio di materia ed energia risponde alle leggi della fisica e della chimica, il flusso informativo risponde alle regole della logica relazionale, e anche della logica senza alcun aggettivo. In secondo luogo,
se è ben vero che l'informazione deriva da un insieme di regole relazionali, è anche vero che essa non è pensabile se non legata a substrati materiali percorsi da energia. In terzo luogo, mentre materia ed energia rispondono al principio di conservazione, l'informazione risulta distruttibile, sicché, quando un organismo vivente cessa di esser tale, con lui sparisce anche tutta l'informazione memorizzata nel suo patrimonio genetico e nel suo sistema nervoso (se ne ha uno)
dotazione che lo rendeva unico ed irripetibile.