Il tessuto osseo:

Il tessuto osseo non è flessibile ed elastico quanto la cartilagine, però i segmenti ossei, grazie alla maggiore rigidità, ed essendo opportunamente incernierati e azionati dai muscoli, si comportano come leve che moltiplicano o demoltiplicano la rapidità con cui il muscolo si contrae. Avviene inoltre che la cartilagine, essendo elastica, al momento in cui cessa l’azione del muscolo che la deformava ripristina subito la situazione di riposo; nel caso dei segmenti ossei tra loro articolati, invece, al cessare della contrazione del muscolo la situazione precedente può essere ripristinata solo se entra in azione un muscolo antagonista. Ciò significa che i movimenti dello scheletro osseo possono venir regolati in modo più fine nel tempo e nello spazio, a condizione, beninteso, che vi sia una più complessa innervazione dei muscoli agonisti e antagonisti.
Va aggiunto che, grazie al comportamento antagonista di osteoblasti, che distruggono il tessuto osseo, e osteoclasti, che lo ricostituiscono, l’osso si adegua alle sollecitazioni meccaniche assumendo la forma più adatta a resistere a dette sollecitazioni.
Ciò rappresenta un gran vantaggio per organismi che mutano di ambiente, ma anche un guaio per quelli che si avventurano, come accade ai cosmonauti, per lungo tempo fuori dal campo gravitazionale della Terra, dato che gli osteoblasti eliminano la parte inorganica dell’osso, al fine di adeguarlo alla mancanza di peso.

Immagine al microscopio di osteoblasti, osteoclasti ed osteociti