Gli Ottocoralli (o Alcionari) possono vivere su fondi rocciosi, in tale caso hanno scheletro rigido formato da materiale corneo o calcareo: bellissimo lo scheletro di calcare compatto rosso o roseo del Corallium rubrum (fig.), ormai quasi scomparso dal Mediterraneo a causa della pesca accanita che ne è stata fatta in questo secolo.
Altri Ottocoralli dimorano su fondali sabbiosi o fangosi: in tal caso tutto il polipaio è sostenuto dal polipo fondatore della colonia che è molto grosso e sta affondato per una parte nel substrato incoerente: il suo corpo è reso rigido dalla pressione idraulica che vige nel
suo interno, in altre parole, esso è munito di un
idroscheletro. I più noti rappresentanti di questo gruppo sono le pennatule, notevoli sia per la forma singolare, sia per i bei colori, sia per la fosforescenza.
I polipi degli Esacoralli (Zoantari) possono vivere solitari o in colonie. Sono solitari nelle attinie prive di scheletro che accade di vedere attaccate agli scogli, lungo le coste rocciose. L'Anemonia sulcata porta i numerosi tentacoli rosei disposti a raggera mentre l'Actinia equina, detta 'pomodoro di mare' per il suo colore e la sua forma (fig.), li tiene spesso ripiegati e nascosti nella parte alta del tronco. Sono solitari anche i polipi dei Ceriantari che vivono a maggior
profondità con la parte inferiore del tronco affondata nella sabbia; il loro tronco è sostenuto da un idroscheletro e da un tubo di muco rappreso e impastato di grani di sabbia.
Molta maggior importanza ecologica hanno le Scleroattinie, o Madrepore, i cui polipi, sempre muniti di un massiccio scheletro calcareo esterno, possono vivere solitari o in grandi colonie
(fig.). Le Madrepore (o Madreporari) prediligono i mari caldi e le acque pure e ossigenate: alcune specie vivono nel Mediterraneo, ma la maggior parte vive negli oceani Pacifico e Indiano. Poichè ospitano alghe unicellulari simbionti, dalle quali dipendono per la fornitura di zuccheri, i madreporari non possono vivere alle
profondità in cui non giunge abbastanza luce per la fotosintesi, in genere questo limite varia tra i -15 e i -25 metri.
Nei mari caldi la crescita degli Antozoi e l'accumulo dei loro scheletri calcarei ha grandissima importanza, non solo per l'ecologia marina, ma anche per le comunità umane.
Madrepore e coralli - insieme a spugne, molluschi, alghe ed anellidi che vivono frammisti ad essi - hanno edificato lunghe e profonde scogliere intorno al continente australiano, intorno a isole grandi e piccole dei mari caldi;esse sonointerrotte solo là dove i corsi d'acqua superficiali intorbidando e diluendo l'acqua marina hanno impedito la loro crescita.
La navigazione e l'intera storia dell'uomo nell'Oceania e negli arcipelaghi dell'Oceano Indiano sono state condizionate dalla presenza di queste scogliere coralline che resistono alla furia del mare, e la soverchiano, accumulando senza cessa immense quantità di calcare biogeno. Tuttavia queste formazioni che tanto contribuiscono e tanto hanno
contribuito alla trasformazione della superficie terrestre sono vulnerabili: l'inquinamento del mare prodotto dalle attività dell'uomo, sempre più grave e diffuso, inibisce la crescita di coralli e madrepore, e allo stesso tempo rende più aggressivi e numerosi i loro nemici.
Rischiano così di perire scogliere e atolli con la multicolore e favolosa ricchezza di forme di vita che esse ospitano. E tra questi gli atolli di Bikini ed Eniwetok, già teatro di immense esplosioni per il collaudo delle armi nucleari.