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I Missinoidi fossili

I Missinoidi compaiono nell’Ordoviciano, periodo in cui si trovano le loro tipiche squame fossili ma è lecito presumere che siano comparsi molto prima Cambriano.

I Missinoidi dell’ordine dei Telodonti sono probabilmente i più antichi anche se i primi esemplari classificabili risalgono a 475 milioni di anni fa; hanno aspetto vario ed appartengono ad animali che hanno svolto ruoli diversi in ambienti diversi. Tutti, però, possedevano piccole squame sparse, non embricate, munite di una punta centrale di dentina. Alcuni telodonti erano fusiformi, privi di pinne ventro–laterali, e discreti nuotatori; altri erano appiattiti in senso dorso–ventrale con aperture branchiali nella parte inferiore del corpo e si muovevano sui fondali marini. Altri ancora erano appiattiti lateralmente e possedevano un’ ampia pinna caudale, avevano quindi acquistato la struttura tipica dei pesci buoni nuotatori che vivono in acque turbolente presso le scogliere; questi Telodonti erano inoltre muniti di stomaco, sicuro indizio che avevano abbandonato la nutrizione microfagica e che ingoiavano prede relativamente grosse. Simile insieme di animali dei mari del Devoniano, tanto variati, avevano realizzato quella che si chiama, nel linguaggio della biologia evolutiva, una radiazione adattativa. Di fatto i Telodonti avevano occupato varie nicchie ecologiche ove si trovava cibo adeguato e si erano poi evoluti in modo da poter operare nella maniera più efficiente.

Un secondo ordine di Missinoidi ha seguito un percorso evolutivo diverso, specializzandosi sempre più in modo assai singolare. Si tratta degli Eterostraci muniti di due robusti scudi ossei, uno dorsale e uno ventrale, tra loro alquanto diversi ( da ciò deriva il loro nome). Presso gli Eterostraci, più primitivi e meno specializzati, questi scudi fungevano da zavorra e da protezione (fig.). E’ lecito supporre che tale armatura in un momento successivo abbia partecipato alla cattura del cibo e alla respirazione grazie a muscoli che collegavano lo scudo superiore all’ inferiore; detti muscoli contraendosi e rilasciandosi facevano funzionare la parte anteriore come un mantice che aspirava acqua dalla bocca e la spingeva verso le branchie (fig.). 

In un terzo tempo, grazie al confluire dei dotti branchiali di ciascun lato verso l’indietro, i getti d’acqua che uscivano lungo i fianchi hanno funzionato come propulsori a getto. Gli Eterostraci più progrediti, così come i Cefalopodi e i Pecten tra i molluschi, sono gli unici animali con locomozione a reazione.

Gli Eterostraci non avevano uno stadio larvale; hanno sopravvissuto fin quasi alla fine del Devoniano e poi, malgrado la loro straordinaria specializzazione, non hanno potuto reggere la concorrenza con i più antichi pesci.

Dei Missinoidi sono sopravvissute fino ad oggi le sole missine, anguilliformi, del tutto prive di squame, che si nutrono a spese di invertebrati e cadaveri di pesci; sono apparse nel Carbonifero, e si presume che siano derivate dai Telodonti.  

 

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