Il Cenozoico è l'era più breve della storia della terra, ma è anche il periodo più conosciuto. Si sollevano le più grandi catene montuose che vediamo ancora oggi: l'India entra in collisione con l'Eurasia, originando la catena himalayana e i sedimenti accumulatisi lungo il margine meridionale della Tetide, vanno a costituire le Alpi e un po' più tardi l'Appennino. I mammiferi prendono il posto lasciato libero dai rettili e si espandono in tutti i
continenti. Nascono i Primati che si differenziano in due gruppi: Platirrine, con il naso piatto e narici laterali che popolano le Americhe e Catarrine, con naso allungato e narici frontali, che si diffondono in Africa ed Eurasia;
da un ramo di queste ultime si è sviluppato l'uomo moderno; la prima forma
bipede dei nostri antenati è l'Australopithecus afarensis (Lucy) che gironzolava per le savane africane oltre
3 milioni di anni fa.
Il Neozoico o Quaternario è caratterizzato da ampie glaciazioni, seguite da periodi interglaciali a clima più mite. Si ritiene che il fenomeno abbia interessato tutto l'emisfero boreale, in quanto resti di morene glaciali sono stati rinvenuti sia negli Stati Uniti che nell'Europa Settentrionale (da noi il fenomeno è stato studiato sulle Alpi).
Nell'animazione si vede una
cartina degli USA e l'estensione della glaciazione all'inizio del quaternario. Le glaciazioni provocarono variazioni del livello delle acque: durante i periodi glaciali molte terre vennero allo scoperto, mentre nei periodi interglaciali, a causa dell'aumento della piovosità, le coste vennero nuovamente invase dal mare. Queste variazioni climatiche provocarono numerose estinzioni e (per i più fortunati) migrazioni verso sud nei periodi freddi, verso nord in quelli più
caldi.
In Europa sono state individuate quattro fasi glaciali
denominate, dalla più antica, Donau,
Gunz, Mindel,
Riss e Wurm. Le fasi
interglaciali sono denominate Riss-Wurm, Mindel-Riss, ecc.
Alle
fasi glaciali corrisponde la formazione di enormi masse di acqua allo stato
solido, immagazzinate sulla terra emersa e sottratte, quindi, agli oceani. Ogni
periodo di raffreddamento del clima di entità tale da causare una fase di
accrescimento delle masse glaciali ha come conseguenza un abbassamento del
livello marino e un avanzamento delle terre emerse (regressione marina).
Al
contrario, nelle fasi interglaciali grandi quantità d'acqua derivanti dallo
scioglimento delle masse di ghiaccio tornano al mare e il livello di costa si
sposta all'interno dei continenti (trasgressione marina). Si è calcolato che se
gli attuali ghiacciai antartico e groenlandese si sciogliessero
contemporaneamente, si riverserebbe negli oceani una massa d'acqua tale da
innalzarne il livello di circa 70 m.
La
distinzione fra periodi glaciali e periodi interglaciali non è netta in quanto
sia l'espansione che il ritiro dei ghiacci sono processi graduali e prolungati
nel tempo e possono non essere contemporanei in differenti regioni.
Nell'ultima glaciazione, i ghiacciai raggiunsero un'estensione massima, intorno
ai 20.000 anni fa, di 40 milioni di km2, contro i 15 milioni del
periodo attuale. Nel nostro emisfero i ghiacciai si spinsero a Sud fino alla
latitudine di 52° N in Europa (cioè fino a tutto il Nord Italia)