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Trascrizione

Il DNA dirige indirettamente la sintesi proteica

Si è detto che il flusso di informazioni dal DNA al DNA della generazione cellulare successiva può essere omologato alla duplicazione di una memoria, e quindi, tanto per fare un esempio, alla duplicazione di un nastro magnetico. Vedremo ora in qual modo il flusso di informazioni erogato dal DNA diviene programma operativo per la sintesi delle numerose specie di macromolecole informazionali, e di conseguenza programma per il funzionamento dell'organismo.

Va tenuto presente che l'RNA riceve direttamente l'informazione dal DNA mentre per la sintesi delle proteine - che sono sostegno e motore della cellula - il DNA interviene indirettamente, per il tramite di polinucleotidi dell'RNA che vengono detti messaggeri (sigla mRNA); questi messaggeri fungono da stampo per i polipeptidi, grazie all'intervento di altre molecole di RNA, i tRNA e dei ribosomi, particelle costituite per metà circa da speciali sequenze di RNA (sigla rRNA) e per metà da proteine (fig. 1)

 

La trascrizione

La trascrizione è il processo mediante il quale l'informazione genetica contenuta nei geni che specificano la sintesi di proteine, cioè nei geni strutturali, viene trascritta in un filamento di RNA messaggero.

La trascrizione viene operata da un apparato sintetizzatore, denominato RNA-polimerasi, il quale si comporta in modo simile all'apparato che duplica il DNA. Il primo passo è quello di divaricare il tratto specifico della doppia elica di DNA esponendo la sequenza di basi che serviranno di stampo per l'mRNA; quindi i ribonucleotidi attivati si dispongono in corrispondenza dei nucleotidi complementari del filamento di DNA da trascrivere, dopodiché intervengono gli enzimi che li saldano l'uno all'altro realizzando il filamento polimerico.

Va notato che la trascrizione non è semplice copiatura poiché implica la sostituzione della Timina (sigla T) con l'Uracile (sigla U), pertanto una sequenza, poniamo ATC GCT CGA, risulta trascritta nelle triplette complementari UAG CGA GCU.

L'apparato della trascrizione scorre senza sosta lungo il cromosoma e, laddove un apposito segnale costituito da speciali sequenze di basi del DNA - il gene regolatore - gli dà via libera, svolge la propria funzione e comincia trafilare l'mRNA che verrà poi tradotto.

fig. 1 Schema riassuntivo che mostra il passaggio dal DNA all'mRNA, al polipeptide

fig. 2 Matrice di trasformazione che porta dalle triplette di DNA agli aminoacidi corrispondent

Il codice

Numerosi esperimenti hanno verificato che il meccanismo attraverso il quale il DNA invia le istruzioni per la costruzione dei polipeptidi è costituito da un codice a triplette; una base sola per volta potrebbe originare infatti solo 4 aminoacidi, se le basi fossero 2, si potrebbero ottenere solo 16 (42) "parole", che potrebbero corrispondere a soli 16 aminoacidi, con tre basi azotate si ottengono 64 (43) combinazioni. In effetti si parla di codice ridondante, in quanto un aminoacido viene codificato da più di una tripletta, come si vede dallo schema qui a lato; alcune di queste triplette servono da segni di interpunzione, danno, cioè, il segnale di inizio della sequenza polipeptidica e quello di stop della stessa. 3 basi azotate del DNA (codoni) vengono trascritte in tre basi azotate di RNA e successivamente vengono tradotte in aminoacidi, posti nella giusta sequenza per portare ad uno specifico polipeptide (fig. 2).

Fig. 3: Struttura dell'RNA di trasporto

 

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