Dei Remipedi si conoscono quattro specie viventi e una
fossile del Carbonifero; la classe conserva forse la fisionomia più prossima a quella dei crostacei ancestrali ed è anche quella che più rassomiglia ai Malacostraci (fig.).
I Malacostraci contano circa 28 000 specie. Hanno dimensioni piuttosto grandi e, ad eccezione di poche famiglie pelagiche che si nutrono per filtrazione, sono macrofagi.
I Malacostraci hanno, tipicamente, 5 segmenti cefalici, 8 toracici e 6 addominali, in alcune famiglie l'addome è molto regredito (fig.).
Il capo porta, di regola, occhi composti peduncolati, antennule grandi biramose, antenne piccole semplici, mascelle e mandibole di tipo consueto. E' frequente la presenza di un carapace.
Le appendici toraciche uni o biramose sono usate per la deambulazione (pereiopodi), ma il primo e talvolta il secondo paio è spesso associato alla bocca e collabora alla masticazione (massillipedi). Le larghe appendici dell'addome sono utilizzate invece per il nuoto (pleopodi). Spesso l’ultimo paio di appendici addominali, insieme a una espansione terminale, forma un ventaglio
caudale (fig).
Le uova vengono di solito custodite fino alla schiusa entro un marsupio formato da espansioni laminari delle appendici toraciche: la fase di nauplio viene trascorsa di solito entro l'involucro dell'uovo dal quale sguscia una larva più progredita.
La classe è suddivisa in molti ordini dei quali verranno qui descritti solo quelli più interessanti.
I Leptostraci sono piuttosto piccoli (5-15 mm), si alimentano per filtrazione e presentano alcuni caratteri che li avvicinano agli entomostraci. Un ampio carapace copre le appendici toraciche laminari, l'addome conta 7 segmenti in luogo di 6 e termina con una furca
.
Gli Stomatopodi, noti col nome di 'canocchie' o di 'cicale di mare' (fig) sono predatori. Le prime quattro paia di appendici toraciche sono impiegate nella presa dell'alimento e il secondo paio in particolare è trasformato in zampe raptatorie: come sempre avviene in questi casi, la parte anteriore del torace è allungatissima. Le uova vengono deposte in una tana davanti alla quale la femmina monta la guardia e provvede al
ricambio dell'acqua.
I Misidacei, lunghi pochi centimetri somigliano a gamberetti e fanno parte del
plancton marino, ma alcune specie vivono nel
benthos e altre nelle acque dolci.
Isopodi
Gli Isopodi sono i crostacei che si ha più occasione di incontrare, poiché le diecimila specie hanno saputo colonizzare, oltre alle acque marine, a quelle dolci e a quelle freatiche anche il terriccio dei boschi, dei campi e persino le sabbie del deserto (i cosiddetti porcellini di terra).
Sicché non è raro incontrarli sul terrazzo di casa e dentro le case stesse (fig).
Alla straordinaria versatilità di questo gruppo (che risale al Permiano) non fa riscontro alcuna appariscente caratteristica anatomo-morfologica. Gli Isopodi sono piuttosto piccoli (di solito 1-3 cm), la loro parte ventrale è piatta e porta appendici toraciche uniramose e pleopodi biramosi; molte specie sia marine, sia terrestri, sono in grado di appallottolarsi (Monolistra, Armadillidium). Il capo porta occhi
composti sessili, lunghe antenne (piegate a ginocchio nelle specie terrestri) e ad esso è saldato il primo segmento del torace.
Gli Oniscoidei sono gli Isopodi più completamente emancipati dall'acqua. Ciò è dovuto, all'acquisizione di pseudotrachee, esili canalicoli ramificati situati in alcune appendici addominali che provvedono sia agli scambi gassosi, sia all'assorbimento di acqua dal substrato. Come
preadattamento alla vita terrestre hanno avuto sicuramente un ruolo decisivo sia la fecondazione interna, sia la gestazione interna: gli oniscoidei partoriscono giovani individui poco diversi dagli adulti.
Gli Anfipodi somigliano agli Isopodi per la struttura semplificata delle zampe toraciche e per l'annessione del primo segmento toracico al capo. Il corpo tuttavia è compresso lateralmente e l'addome è spesso molto ridotto . Gli Anfipodi sono legati all'acqua, sia dolce, sia marina.
Gli anfipodi che si ha più spesso occasione di vedere sono forse le 'pulci della sabbia' che vivono negli arenili presso la battigia; tra questi figura Talitrus (fig) di cui è stata studiata la capacità di orientamento astronomico. I Gammaroidei sono frequenti lungo i bordi di stagni e ruscelli, ma il maggior numero delle loro specie vive in mare. I Caprellidei comprendono forme curiose, esilissime, che vivono tra le alghe e
i coralli ed anche forme unghiute e appiattite che vivono ectoparassite sui cetacei.
Gli Eufausiacei sono marini,
planctonici, sospensivori. Hanno carapace breve, otto appendici toraciche.
Gli Eufausiacei compongono gran parte del krill (fig.), banchi di crostacei planctonici a spese dei quali si nutrono pesci e balene. Lo sterminio delle balene ha determinato un forte squilibrio in quell'ecosistema.
Gli Eufausiacei somigliano ai decapodi, la principale differenza riguarda l'assenza di massillipedi e il carapace poco sviluppato.
I Decapodi costituiscono l'ordine più cospicuo di tutti i crostacei, conta circa 10 000 specie molte delle quali misurano più di 10 centimetri, fino a un metro e più. Molti decapodi hanno valore commerciale, alcune specie vengono allevate in ambienti lagunari.
Si distinguono in seno ai Malacostraci per il fatto che il carapace, sempre presente, avvolge la regione toracica formando una sorta di canale intorno alle branchie, canale detto appunto camera peribranchiale. Essi hanno inoltre le prime tre paia di zampe toraciche trasformate in massillipedi, sicchè possono utilizzare solo le rimanenti cinque paia per la locomozione. Da ciò deriva il nome 'decapodi'. Va aggiunto che la
prima di queste cinque paia termina con una chela che può essere grandissima.
Date le loro dimensioni cospicue, gli apparati circolatorio, branchiale ed escretore sono molto sviluppati ed efficienti. La parte contrattile del vaso dorsale è circoscritta al torace ove forma una sorta di cuore munito di sole tre paia di ostioli. L'apparato escretore è rappresentato dalle
ghiandole antennali.
Gli occhi composti sono sempre situati in cima a un peduncolo mobile, le statocisti si trovano alla base delle antennule.
Non entreremo in merito alla classificazione dei decapodi, basterà elencare i principali tipi morfologici che si incontrano in quest'ordine assieme alle specie di maggior interesse economico e zoologico.
Il tipo 'carioide', o 'natante' si presenta come un gamberetto con zampe toraciche deboli e addome ripiegato ad angolo rispetto al capo-torace ricoperto dal carapace. Di solito mancano le chele mentre è presente un 'rostro' innanzi agli occhi. Sono buoni nuotatori. Appartengono a questo tipo i gamberi delle acque costiere e lagunari (Palaemon, Palaemonetes) e i gamberoni o mazzancolle (Penaeus).
Il tipo 'astacoide', o 'reptante' nuota male, ma cammina spedito, ha il corpo alquanto appiattito con zampe toraciche robuste, di solito è munito di chele. Include varie specie che si ha talvolta occasione di vedere sui banchi dei pescivendoli o nelle vasche delle pescherie: gli scampi dalle chele fortemente dissimmetriche (Nephrops), il lupicante o astice dalle enormi chele (Homarus gammarus),
l'aragosta priva di chele e munita di lunghe antenne rivolte all'indietro (Palinurus vulgaris); un tempo era facile pescare nei fiumi e nei ruscelli il gambero di fiume Potamobius fluviatilis.
Il tipo 'paguroide' (fig) comprende specie dall'addome coperto da una sottile pellicola, di solito incurvato a spirale: questi crostacei proteggono il corpo entro conchiglie di gasteropodi o anche - ma in altri climi - entro spezzoni di canna di bambù e, a mano a mano che crescono, cambiano dimora. E' nota la simbiosi dei paguri con le attinie o con le spugne.
Il tipo 'cancroide' comprende i granchi, crostacei con carapace appiattito, di solito più largo che lungo, l'addome è ridotto e di regola sta piegato sotto il carapace. Le chele sono presenti, le antenne brevi. I granchi di solito sono incapaci di nuotare, ma camminano veloci.
Meritano menzione i Potamidi che hanno colonizzato le acque interne dell'Eurasia e del Nordafrica e che possono restare molto a lungo fuori dall'acqua, in alcuni paesi mediterranei si spingono ad alte quote. Le femmine portano con sé sotto l'addome i piccoli
finché non divengono autosufficienti.