Le Helobiae sono caratterizzate da fiori piccoli il cui polline è trasportato dal vento o dalle correnti d'acqua. L'ordine include un gran numero di specie che vivono soprattutto nelle acque stagnanti, nelle acque correnti e in quelle marine.
Posidonia e Zostera dalle viscide foglie nastriformi (fig.), formano estese praterie sottomarine, hanno grossi
rizomi seppelliti nella sabbia; da vive danno ricetto ad un altissimo numero di specie animali diverse, da morte i loro avanzi formano sulle spiagge alti cumuli ove si affollano altri animali detritivori; la risacca sfibra le loro foglie morte e le trasforma in setolose palle di feltro.
L'ordine delle Cyperales comprende la sola famiglia delle Cyperacee, rassomiglia all'ordine delle Glumiflore per i fiori poco appariscenti ad
impollinazione anemofila, ma quasi tutte le specie sono adattate all'ambiente palustre o lagunare. La specie più celebre è il papiro (Cyperus papyrus) dal cui fusto gli antichi egizi, e poi i greci e i romani, ricavavano una sorta di
carta. Le molte specie di Carex (fig.) comuni in Italia, pur non vantando precedenti tanto illustri, trovavano impiego nell'artigianato per far canestri, per impagliare seggiole e fiaschi.
Le Glumiflore comprendono la sola famiglia delle Graminacee: hanno fiori insignificanti a impollinazione anemofila riuniti in spighe o pannocchie, sono per lo più piante annue. Formano praterie in terreni pianeggianti e declivi a tutte le latitudini e a tutte le quote, di conseguenza sono importanti piante da foraggio anche se in molti casi l'alto contenuto in silice delle loro foglie logora i denti degli animali che
le brucano; si difendono dagli erbivori grazie alla crescita rapida e simultanea su distese molto vaste.
Delle Graminacee è derivata una folla di piante domestiche intimamente legate alla storia dell'uomo e allo sviluppo delle sue comunità a partire dal Neolitico: il riso ed il miglio, il frumento con tutte le sue varietà e l'orzo, il sorgo (saggina, Andropogon sorghum) e la canna da zucchero, il mais. Molte di queste piante non vivono se non coltivate.
Altre glumiflore sono le canne palustri (Phragmites) e i bambù (Bambusa), di cui alcune specie crescono alte e robuste come alberi e formano veri boschi nell'oriente asiatico.
Le Graminacee in corrispondenza dei nodi possiedono
meristemi intercalari che con la loro proliferazione rendono possibile un rapido allungamento della pianta: certe specie di bambù possono crescere in altezza anche di 50 cm al giorno.
Nell'ordine delle Liliflore si afferma una diversa tendenza evolutiva: i fiori divengono bisessuati, grandi, profumati e ricchi di nèttare, e quindi si generalizza l'impollinazione a mezzo di insetti o di uccelli; si esasperano inoltre tutte le modalità di riproduzione vegetativa a mezzo di
rizomi, stoloni, tuberi, bulbilli e bulbi. Tutti i possibili ambienti vengono colonizzati: le steppe più aride ospitano le
agavi e le Aloe dalle foglie succulente che si difendono mediante spine e succo purgativo ed anche la Yucca dalle foglie rigide e poco permeabili; le Pontederiacee le troviamo nelle acque stagnanti, sia radicate al fondo, sia galleggianti. Gigli e narcisi crescono negli alti pascoli alpini, mentre il profumatissimo pancrazio cresce nella sabbia delle spiagge marine; nel sottobosco temperato
troviamo il pungitopo (Ruscus aculeatus) e l'asparago (fig) nei quali le foglie sono sostituite da cladodi, mentre nella foresta pluviale dell'America le
Bromeliacee, alla cui famiglia appartiene l'ananas, crescono grazie ad adattamenti molto singolari sui tronchi dei grandi alberi, ove vengono impollinate da uccelli, pipistrelli e insetti. Gli asfodeli insieme alla Scilla dai grandi bulbi e dalla larghe foglie sopravvivono nei pascoli
degradati della Sardegna, della Sicilia e del Nordafrica, grazie ai veleni che
contengono.
Le Liliflore sono erbe pluriannuali, ma la Yucca, coltivata nei giardini d'Italia si presenta come un arbusto e la Dracena dracus (fig. ) cresce come un grande albero plurisecolare.
Agli, cipolle e porri vengono coltivati come ortaggi, mentre l'ananas (Ananas sativus), che è una bromeliacea terricola, viene coltivato per il
frutto.
L'ordine delle Ginandre comprende la sola famiglia delle Orchidacee diffusa in tutto il mondo. Nei climi temperati le orchidee sono fornite di
rizomi o di tuberi e presentano strani adattamenti all'impollinazione entomofila. Nella foresta pluviale le orchidee crescono epifite e possono esser prive di radici o aver radici trasformate in organi per la raccolta di acqua, queste piante sono impollinate da
insetti o da uccelli. Costante presso le orchidee la simbiosi con funghi di vario genere, grazie alla quale alcune specie di orchidee vivono come saprofite.
L'ordine delle Scitaminee comprende poche famiglie proprie dei paesi tropicali e subtropicali. Tra queste hanno molta importanza le Musacee che comprendono il banano (Musa paradisiaca) dai grandi
frutti sterili riuniti in infruttescenze a spiga (i 'caschi'): la grande pianta erbacea si propaga per rizomi e grazie a ciò può essere introdotta e sopravvive anche in paesi a clima temperato ove sopravvive senza fruttificare (fig.).
L'ordine delle Spadiciflore è caratterizzato da dense infiorescenze bisessuate a forma di birillo o di dito, dette spadici. Di regola lo spadice è protetto da una brattea detta spata che si fa notare bene nell'aro, nella calla, nell'Anthurium; la spata dell'arisaro è conformata a brocca (fig.).
Se anche le infiorescenze sono uniformi, l'ecologia e la struttura di queste piante sono variatissime.
Le palme sono piante perenni dei climi tropicali ed equatoriali, ma la Chamaerops humilis cresce spontanea in Sicilia e Sardegna e in alcuni tratti del litorale tirrenico. Le palme sono utili in vari modi, particolarmente utile è la palma da dattero Phoenix dactilifera del vicino oriente e delle oasi del Sahara. Queste piante raggiungono con le radici la falda d'acqua (che in alcune oasi non affiora) e formano popolazioni molto estese. Dalla palma da datteri dipende la vita di tanti animali
che vivono nel deserto, uomo compreso. Ruolo altrettanto importante ha la palma da cocco che le correnti marine hanno disseminato anche nelle più remote isole degli oceani Pacifico e Indiano
Questa rassegna si chiude con la famiglia delle Lemnacee minuscole piantine che presentano un adattamento estremo alla vita sulle acque stagnanti. L'intera pianta è un piccolo disco verde non più grande di una lenticchia (di qui il nome di 'lente palustre'); alcune specie sono prive di fusto e anche di radice. Le Lemnacee si riproducono per scissione laterale e finiscono col coprire di un sottile tappeto verde
ampie distese d'acqua; fioriscono di rado (fig.).