Home SuGlossario Indice

 

 

La sottoclasse degli Attinopterigi

Gli Attinopterigi risalgono al Paleozoico, ma il loro successo, rapido e crescente, è incominciato con il superordine dei Teleostei, comparso verso la fine del Mesozoico. La stragrande maggioranza dei pesci che oggi vivono in mare e nelle acque interne (circa 23000 specie) appartiene a questa sottoclasse.

Gli Attinopterigi si distinguono soprattutto per la struttura delle pinne che hanno i pezzi scheletrici basali molto ridotti e che non sporgono fuori dalla parete del corpo, mentre la parte esterna consta di un ventaglio di sottili pezzi scheletrici detti 'radiali'. Le pinne così conformate hanno mobilità molto maggiore di quella di Acantodi, Condroitti e Sarcopterigi.

Altre differenze riguardano il cranio e l'istologia delle squame.

La sottoclasse comprende una cinquantina di ordini, cinque dei quali hanno origini remote e sono dulciacquicoli o anàdromi, mentre gli altri sono molto recenti e vivono soprattutto in mare; essi vengono riuniti nel superordine dei Teleostei.

 

Gli Attinopterigi arcaici.

Comprendono cinque ordini: i Paleonisciformi già abbondanti nei mari del Paleozoico e del Mesozoico sono tutti estinti; i Lepisosteiformi e gli Amiiformi vivono nei fiumi dell'America settentrionale, gli Acipenseriformi, o Ganoidi, vivono nei fiumi dell'Europa, dell'Asia e dell'America settentrionale. Alcune specie di storioni sono anàdrome. I Polipteriformi delle acque interne d'Africa hanno posizioni sistematica incerta; somigliano ai Sarcopterigi, perchè possiedono polmoni funzionanti, intestino breve munito di valvola spirale, pinna caudale eterocerca o anficerca. I pesci ossei di più grande mole appartengono a questi ordini: lo storione (Acipenser sturio) può superare i 6 metri di lunghezza, Huso huso  può superare i 9 metri e l’unica specie di Lepisosteus  può raggiungere i 4 metri.

Gli storioni hanno un elevato valore commerciale e le loro uova (caviale) sono molto apprezzate. Un tempo abbondavano nel Po e nel Tevere, ma l'inquinamento e la pesca eccessiva ne hanno rarefatto o distrutto le popolazioni.

 

Il superordine dei Teleostei

Visione di insieme della morfologia esterna

I Teleostei si nutrono e nuotano in modi assai diversi e di conseguenza hanno morfologia estremamente varia; possiedono però alcune caratteristiche comuni che mancano a tutti gli altri pesci.

L’ossificazione dello scheletro è completa; il diverticolo dell’intestino non ha funzione respiratoria e funge da organo di galleggiamento, o sparisce; l'intestino, perduta la 'valvola spirale', si fa sottile, lungo e convoluto.  

Le pinne assumono forme singolari, la pinna caudale tuttavia non è mai eterocerca, ma nella maggioranza dei casi è omocerca, cioè formata da due lobi simmetrici, e spesso è forcuta. Le pinne pelviche e il cinto pelvico mostrano una forte tendenza a spostarsi verso il capo e a saldarsi allo scheletro del capo. Le squame di solito sono ridotte, e possono anche mancare come nel caso del tonno e dell'anguilla.

Le uova sono minute e vengono fecondate all'esterno, ma in alcune specie d'acqua dolce la fecondazione è interna e la femmina è vivipara (Gambusia, ad esempio, e specie affini), e altri casi vengono affidati al maschio perché le protegga nel suo ‘marsupio’.

Queste osservazioni ed un esame comparativo generale, sia pure affrettato, ci conducono a osservare che i Teleostei manifestano una straordinaria plasticità morfogenetica che non trova confronto presso altri superordini di pesci. Per meglio dire: il patrimonio genetico dei Teleostei ha acquisito e dispone di potenzialità e di controllo tali da rivoluzionare il piano organizzativo e le caratteristiche biologiche dei generi e delle specie adeguandone la forma e le attitudini alle condizioni ambientali più disparate in modo del tutto insolito .

Simile fatto trova riscontro presso gli Insetti Olometaboli e presso le piante Faneragoma e giustifica, per ora solo in modo approssimativo, la straordinaria fioritura in numero di specie e in varietà di forme di questi organismi.

I Teleostei vengono suddivisi in oltre quaranta ordini di cui verranno presi in considerazione solo quelli di maggior interesse per l'economia umana, o per la zoologia.

Gli Anguilliformi sono pesci di forma allungata, privi di pinne pelviche e spesso anche di quelle pettorali; le scaglie sono ridotte o assenti. Le pinne anale e dorsale, fuse con la caudale, contornano gran parte del corpo. Quest'ordine comprende le murene e i gronchi, dal morso temibile, che vivono in mare, le anguille 'catadrome'  che passano buona parte della loro vita nelle acque dolci interne e vanno poi a riprodursi sui fondali marini distanti anche molte migliaia di chilometri, dopodichè muoiono. Le larve appiattite, quasi trasparenti, percorrono a ritroso la lunga strada e risalgono i fiumi fino ad alte quote. Queste larve vengono catturate in gran nunero presso le foci dei fiumi sia per immetterle negli allevamenti, sia per venderle nei mercati. L'allevamento delle anguille nelle lagune salmastre è molto redditizio economicamente. Agli anguilliformi appartiene Nemychthis che vive a grande profondità nel mare ed è lungo, gracilissimo, con mascelle fini e appuntite .

L'ordine dei Clupeiformi comprende pesci di gran valore per l'economia umana: aringhe, sardine, acciughe che vivono in mare, salmoni anàdromi, trote, carpioni e lucci che vivono nelle acque dolci. Alcuni clupeiformi vivono negli abissi marini. In questi pesci la vescica natatoria è collegata con l'esofago; le pinne non presentano particolari modificazioni.

L'ordine dei Cipriniformi comprende pesci di aspetto vario, prevalentemente dulciacquicoli. La loro vescica natatoria, collegata con l'esofago, funge anche da cassa di risonanza per l'organo dell'udito al quale è collegata mediante due catene di 'ossicini weberiani'. La famiglia dei Caracidi che vivono nelle acque interne dell'Africa e dell'America centro-meridionale comprende i piranhas (Serrasalmus rhombeus) malfamati per la loro aggressività e voracità e gli Erythrinus nei quali la vescica natatoria torna a funzionare da polmone. La famiglia dei Gimnotidi comprende le 'anguille elettriche' dei generi Gymnotus ed Electrophorus capaci di dare pericolose scariche elettriche. Questi pesci hanno avuto un'evoluzione parallela a quella degli Anguilliformi, e come questi mancano di pinne pelviche.

La famiglia dei Ciprinidi comprende pesci comuni nelle nostre acque interne e prede ambite di pescatori alla lenza: la tinca, il barbo, il cavedano; comprende anche due specie allevate dall'uomo da antica data:la carpa (Cyprinus carpio) e il pesce rosso (Carassius carassius).

L'ordine dei Gadiformi è caratterizzato dall'avere vescica natatoria priva di dotto, pinne pelviche spostate in avanti fin sotto il capo. Comprende pesci di grande valore economico: il merluzzo (Gadus callarias) che si pesca nelle fredde acqua del Nord-Atlantico, il nasello (Merluccius merluccius) del Mediterraneo e dell'Atlantico. Anche i Gadiformi comprendono specie che vivono negli abissi marini (Coelorhynchus coelorhynchus).

L'ordine dei Teleostei più ricco in specie (8000 su 23000) è quello dei Perciformi, pesci evolutisi presso le coste marine, e quindi in ambiente assai variato per disponibilità di cibo edi riparo, e di lì irradiatisi verso le acque interne e verso le libere acque pelagiche.

I Perciformi come i Gadiformi hanno vescica natatoria priva di dotto o assente, pinne pelviche spostate in avanti, più in basso e più avanti di quelle toraciche, e come queste connesse con lo scheletro del capo.

Quest'ordine comprende gran numero di specie pregiate per l'alimentazione umana, tra cui l'ombrina, l'orata, il dentice, il sarago, le triglie, il branzino (o spigola), la cernia, nonchè alcune specie interessanti per vari motivi: l'Uranoscopus usa stare in agguato semisepolto nella sabbia con gli occhi rivolti verso l'alto, la tracina (pesce ragno) Trachinus draco si comporta allo stesso modo, ma è armata di spine avvelenate che infliggono punture dolorosissime. I blenni che vivono nelle pozze di scogliera, nelle lagune e nelle acque dolci tollerano forti escursioni di salinità e temperatura, così come i ghiozzi che frequentano ambienti simili.

I Perciformi includono gli sgombri, i tonni e i pescispada che sono i Teleostei più grossi e veloci, misurano un paio di metri o più di lunghezza e sono privi di vescica natatoria.

Concluderemo questo breve inventario menzionando alcuni ordini che hanno conseguito specializzazioni particolari. I Signatiformi dalla bocca a trombetta vivono tra le posidonie e le zostere:  le femmine di molte specie affidano le uova ai maschi che le proteggono entro un marsupio fino allo sviluppo dei giovani individui.

I Pleuronettiformi vivono sui fondali sabbiosi o ghiaiosi, coricati su di un fianco con ambo gli occhi spostati su di un lato, si mimetizzano in modo assai efficace: comprendono specie importanti per l’economia dell’uomo: le sogliole, le passere, l'halibut atlantico, i rombi.  

I Tetraodontiformi sono specializzati nel nutrirsi di coralli e madrepore che staccano e triturano con le potenti placche dentarie; le loro feci sono formate da sottilissima polvere calcarea. Le carni di alcune  specie, in determinate circostanze, divengono molto velenose

 Latimeria, Laugia e Celacantiforme a confronto

 

 

 

 

 

Esempi di pesci abissali

 

Home Su