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Reti"  e  "Piramidi"  alimentari

Nelle acque marine gli organismi di minime dimensioni, come i batteri, costituiscono il nutrimento del microplancton formato, ad esempio, da protozoi; i protozoi vengono catturati da animali filtratori, come i molluschi bivalvi, i quali sono predati da pesci attrezzati a frantumarne la conchiglia, come le torpedini; queste vengono predate dalle foche. Le foche a loro volta, possono essere vittime delle orche le quali non trovano nemici finchè non sono debilitate da vecchiaia o da malattia. Si possono formulare molte serie di questo tipo, ove ciascuna specie serve di cibo ad un'altra. A queste serie si dà il nome di catene alimentari  o trofiche. Ma il più delle volte ci si accorge che piuttosto che di catene è opportuno parlare di reti alimentari, poichè a seconda delle stagioni, o di altre variabili, gli individui di una specie possono servire di alimento per specie diverse, che a loro volta rimangono vittime di predatori diversi. Riprendendo l'esempio riportato sopra: i protozoi possono essere predati da antozoi (coralli e madrepore) che a loro volta serviranno di alimento per i pesci plectognati o per le stelle marine, animali piuttosto indigesti che tuttavia prima o poi trovano chi li mangia.

Quando si compila una catena o una rete trofica, si parte sempre da un produttore primario autotrofo  di cui si ciberà un consumatore primario di cui si ciberà un consumatore secondario e così via. Questo discorso rimane tuttavia a un livello descrittivo che non riflette l'intera realtà, pur essendo utile per comprendere la presenza o l'assenza di certe specie in una comunità.

In molti casi è più importante cogliere il rendimento termodinamico, che è poi l'aspetto economico, del mangiarsi a vicenda che si verifica in natura. A tal fine è importante accertare quale quota dell'energia chimica accumulata nei produttori primari passa nei consumatori primari e quanta parte dell'energia contenuta in questi ultimi passa nei consumatori secondari, e così via.

Nessun consumatore ricava energia senza spesa alcuna, anche se il cibo gli casca in bocca: nessuno di essi utilizza il cibo senza digerirlo e senza sprecare qualche parte che resta indigerita. Si può prospettare, a mo' di esempio che un consumatore ben equipaggiato spenda per reperire e ingerire il cibo, il 10% dell'energia che da esso ricaverà; sfrutterà poi questo cibo per l'80% con un ricavo del 72%. Da questo ricavo va poi defalcata l'energia spesa per la digestione dei composti organici e per la loro resintesi, col che la percentuale cala al 60%. Quasi mai si registrano valori tanto elevati, e di solito si assume che il ricavo netto si aggiri intorno a un terzo o un po' meno (fig).

Su questa base si prevede che il consumatore primario contribuisca al 33% del contenuto energetico alla crescita del consumatore secondario e questo contribuirà con una egual quota alla crescita del consumatore terziario e così via, di gradino in gradino. Naturalmente a ciascun gradino la biomassa del consumatore si riduce in proporzione al ricavo energetico netto.

Tenendo conto di questi consumi e di questi rendimenti si può costruire una piramide alimentare  alla cui base stanno gli organismi autotrofi col 100% della loro massa e sopra i consumatori primari con un terzo della loro biomassa, e così via secondo la serie 1/3, 1/9, 1/27... fino al supercarnivoro situato in vetta, che mangia i carnivori più specializzati.

Anche la piramide alimentare (o trofica) è un edificio astratto la cui struttura varia a seconda della quantità di energia che ciascun ecosistema riceve e a seconda del metabolismo degli organismi situati ai vari livelli. Tuttavia questa concezione è utile per intendere le peculiarità di un gruppo zoologico, peculiarità che sono in rapporto con la posizione che esso occupa nella piramide, e anche per comprendere gli squilibri che nascono dalla decimazione che l'uomo, deliberatamente o involontariamente, attua ai danni di un gruppo zoologico: quale squilibrio si verifica nell'ecosistema marino con lo sterminio delle balene? Quali sono le ripercussioni dell'abuso di insetticidi sugli animali situati nella piramide alimentare un gradino più sotto o più sopra a quello degli insetti predatori, quali i carabidi, le lucciole, le coccinelle, gli imenotteri terebranti?

Rendimento dei vari livelli trofici

 

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