Gli uccelli hanno occupato tutti gli ambienti disponibili sulle terre emerse, anche i più ingrati: i ghiacciai dell'Artide e dell'Antardide, le più alte montagne, le steppe più aride. Dato il loro numero, le loro dimensioni e la loro voracità hanno un ruolo ecologico che
non si può trascurare.
Il controllo del pullulare degli insetti è forse tra i ruoli più importanti degli uccelli, sia che essi catturino al volo questi animali, sia che li divorino quando sono ancora allo stato larvale. Simile antichissima competizione ha modellato da un lato le strutture e il comportamento degli uccelli, l'aspetto e la commestibilità degli insetti dall'altro lato.
Nelle grandi foreste dei paesi equatoriali gli uccelli sono utili alle piante come
impollinatori, ma il loro ruolo importante, sia nelle foreste, sia nella boscaglia riguarda la dispersione dei semi. A questo proposito si osserva che il lunghissimo periodo di coevoluzione ha fatto sì che le piante offrono loro
frutti dai colori vistosi nelle stagioni più adatte e che certi semi possano germinare solo se hanno attraversato l'intestino di una data specie di
uccelli. In questi casi estremi la scomparsa di un uccello può coinvolgere la estinzione di una specie vegetale.
Ruolo non secondario degli uccelli nell'economia del pianeta è quello di riportare sulla terraferma parte delle sostanze nutrienti per i vegetali - fosfati e composti azotati - che siano giunte nell'acqua.
Il discorso può apparire paradossale, ma non lo è. In effetti, tanto le spoglie dei vegetali, quanto gli escrementi e le spoglie degli animali terrestri danno origine, per decomposizione, a tali composti che, in buona parte, finiscono nelle acque interne. Qui giunti vengono utilizzati dalle alghe e dalle piante acquatiche e, attraverso i vari anelli della catena alimentare, entrano a far parte dei tessuti dei pesci. Molti uccelli, pelicaniformi e caradriformi in
particolare, si scaglionano lungo le rive e le spiagge a predare i pesci; quando li hanno digeriti, i loro escrementi, che costituiscono il guano, riportano a terra i composti nutrienti per le piante, e il ciclo si ripete.
Se però queste sostanze sono trascinate in corsi d'acqua impetuosi e rapidi, esse finiscono in mare e qui, attraverso un'altra catena trofica (= alimentare), vengono assimilate dai pesci. La moltitudine di uccelli marini che si nutre di pesce si inserisce in questa catena e col guano restituisce fosfati e composti azotati alla terraferma. Questa operazione coinvolge quantità immense di materiali.
Nei paesi aridi il guano non viene dilavato dall'acqua e restituito al terreno, ma si accumula e l'uomo ha imparato a sfruttarlo come concime e per preparare esplosivi.