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Classificazione Angiosperme: Apetale

Apetale

Le Apetale sono per lo più piante arboree, condizione che si ritiene essere primitiva presso le Dicotiledoni. Hanno fiori di solito molto semplici con perianzio ridotto o assente, unisessuati, riuniti in infiorescenze che vengono impollinate ad opera del vento. 

La sottoclasse comprende una dozzina di ordini di cui verranno qui ricordati: 

Verticillate

Le Verticillate comprendono la sola famiglia delle Casuarinacee, si tratta di alberi o arbusti di strano aspetto nei quali, forse per adattamento a condizioni di aridità, le foglie sono ridotte a minute squamette triangolari disposte a verticillo, come negli equiseti, lungo sottili rami che a prima vista ricordano gli aghi dei pini (fig.). 

 Il legno di queste piante è morfologicamente evoluto, poiché è fornito di trachee, è però primitivo da un punto di vista biochimico e anche per certi aspetti istologici che lo avvicinano a quello delle Gimnosperme.

Per questo insieme di caratteri arcaici e per la distribuzione geografica che comprende l'Australia, l'Indonesia e la Malesia, queste strane piante richiamano alla mente i Monotremi, mammiferi ovipari privi di denti che vivono in Australia e in Nuova Guinea. 

 

Fagali, Juglandali e Salicali

 I tre ordini delle Fagali, Juglandali e Salicali comprendono gli alberi più belli delle foreste e dei boschi delle zone temperate e subtropicali. Le loro infiorescenze unisessuate vengono dette amenti o gattini  (fig). Tra le Fagali sono compresi il faggio, i castagni e i carpini delle nostre colline e montagne; le betulle prediligono i climi freddi e la Betula nana è quella che spinge più a nord nelle terre circumpolari, non cresce più alta di venti centimetri. 

Alle Fagali appartengono le molte specie di querce che qualche secolo fa formavano in Europa, Nordafrica e Nordamerica estesissime foreste. 

Le querce dalle foglie non caduche, ruvide e coriacee (sclerofille), crescono in ambienti aridi: leccio, sughera e quercia coccifera partecipano alla formazione della macchia e dei boschi delle coste del Mediterraneo occidentale. Sono piante utili per le ghiande che nutrono i maiali, per la corteccia che fornisce tannino per la concia, per il sughero e persino per i parassiti che ospitano i quali forniscono un colorante bello e innocuo, il carminio. 

Castagni, querce e carpini quando siano stati tagliati presso la base producono dalla ceppaia nuovi polloni che si sviluppano in fretta e formano il bosco ceduo.

Le Salicali comprendono i pioppi coltivati per la industria della carta e i salici. I salici, dalle foglie lanceolate argentee,prediligono i luoghi umidi, ma alcune specie crescono in forma di cespuglio o di erbe striscianti in ambienti molto ingrati: una specie di salice si spinge fino alla latitudine di 80° N.

 

Tricocche e Centrosperme

 Le Tricocche e le Centrosperme sono piante erbacee o legnose di aspetto molto vario, spesso adattate a condizioni di estrema aridità. 

Le Tricocche (o Euforbiali) hanno per lo più minuscoli fiori unisessuati con perianzio molto ridotto o assente. Questi fiori, in compenso della loro piccolezza, sono spesso circondati da brattee vistose, quali quelle che si osservano nelle euforbie che crescono nei nostri prati e sulle nostre coste rocciose: molto vistose le rosse brattee delle 'stelle di Natale'. La famiglia più importante delle Tricocche è quella delle Euforbiacee nella quale figurano alcune specie di interesse industriale, quali l'Hevea brasiliensis, che fornisce il caucciù, e il ricino (Ricinus communis) che fornisce un olio lubrificante stabile ad alte temperature, usato anche in medicina (fig.).

La manioca (Manihot utilissima) euforbiacea tropicale di origine sudamericana fornisce tuberi ricchi di amido, nutriente e digeribile, cibo base per molte popolazioni africane e sudamericane; i tuberi della manioca contengono un veleno che è necessario eliminare prima. Talune euforbiacee adattate ad ambienti aridissimi, hanno fusto succulento, come l'Euphorbia canariensis delle isole Canarie, e le loro foglie sono sostituite da spine.

Anche molte Centrosperme sono adattate ad ambienti subdesertici. Tra queste i mesembriatemi dell'Africa australe dalle foglie succulente e dai bellissimi fiori sericei. Ben note le cactacee dalle foglie ridotte a ciuffi di spine e tronco succulento che caratterizzano il paesaggio delle steppe del Sudafrica e della fascia tropicale del Nordamerica; l'uomo le ha introdotte in vari paesi del Mediterraneo e dell'Australia.

Maggiore interesse economico hanno alcune centrosperme attivamente coltivate dall'uomo: dalla barbabietola (Beta vulgaris rapa altissima) si ricava lo zucchero, la rapa (Beta vulgaris rapa) è ottimo foraggio, lo spinacio (Spinacia oleracea) è una verdura apprezzata.

 

Urticali

 Le Urticali, come suggerisce il nome, comprendono le ortiche note per i loro peli urticanti, comprendono però anche alberi utili quali il fico domestico (Ficus carica), i gelsi (Morus) le cui foglie nutrono i bachi da seta, nonché maestosi alberi sempreverdi quali il sicomoro, il fico delle pagode e il Ficus elastica. L'olmo e il bagolaro (o spaccasassi, Celtis australis) vengono usati per ombreggiare strade e viali. Il luppolo (Humulus lupulus) e la canapa (Cannabis sativa) sono diffusamente coltivate, il primo come aromatizzante, la seconda per la fibra tessile e i semi oleosi; con le infiorescenze femminili della varietà indica si prepara lo hascisc

Casuarina fra due alberi di cocco

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Betula nana in fiore

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Pianta del ricino con fiori

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