Le Alghe rosse o Rodofite
Le Alghe rosse
vivono in mare, ma alcune specie crescono in acqua dolce.
Nella sottoclasse delle Bangioidee sono riunite le forme unicellulari, in quella delle Floridee le forme pluricellulari che constano di catenelle di cellule intercomunicanti grazie a ponti citoplasmatici poco dissimili da quelli che si osservano nelle ife dei basidiomiceti.
Nelle Floridee più evolute questi filamenti, ripetutamente biforcati, sono tra loro cementati da mucillagine insolubile in acqua, sì da formare pseudotessuti e strutture dalla elegante geometria.
Le Floridee sono organismi aploidi aplobionti o aplo-diplobionti
che producono cellule del tipo dei gameti; quelli femminili sono talvolta
sormontati da un'appendice vischiosa. I gameti maschili, incapaci di movimento,
si staccano dall'alga e vengono trasportati passivamente dalle acque; giunti nei
pressi dei gameti femminili rimangono invischiati dalla loro appendice: le
cellule allora si fondono e altrettanto fanno i loro nuclei.
Le Floridee presentano cicli biologici complessi.
L'importanza economica delle alghe rosse non è grande: da alcune specie marine si ricava l'agar-agar, polisaccaride di consistenza gelatinosa usato in in batteriologia e come additivo degli alimenti; le popolazioni dell'Asia orientale usano alcune specie di alghe rosse come cibo (Porphyra, Gloiopeltis).
Dal punto di vista geologico sono importanti le alghe rosse dette 'coralline' poiché il loro tallo si impregna di calcare e contribuisce alla formazione delle scogliere.
Licheni
I licheni sono organismi compositi che derivano dalla simbiosi di un fungo con un'alga unicellulare procariote o eucariote. Il
micelio del fungo, strettamente addensato, protegge nel suo interno l'algache grazie alla fotosintesi gli fornisce gli idrati di carbonio necessari per crescere.
La maggior parte dei licheni consta di un ascomicete in simbiosi con un'alga azzurra o con un'alga verde, in qualche lichene col fungo convivono due diverse specie di alghe. L'associazione è molto stabile e porta alla formazione non solo di strutture, ma anche di composti chimici che nè l'una nè
l'altra specie sono in grado di produrre. Tuttavia con accorti metodi di
laboratorio è possibile separare le specie conviventi e di indurle poi a
riunirsi riproducendo il lichene.
Sono state descritte circa 15 000 'specie' di licheni che si propagano mantenendo costanti le loro caratteristiche.
I licheni grazie al sommarsi delle attitudini fisiologiche dei funghi e delle alghe riescono a resistere alle condizioni più avverse: climi aridi e molto caldi e molto freddi, scarsità di luce. Per tale motivo costituiscono una interessante flora pioniera in grado di colonizzare pietraie denudate, lave vulcaniche appena raffreddate, vetrate di chiese e tegole di nuovi fabbricati. I licheni conservati al buio e all'asciutto
negli erbari hanno ripreso a vegetare e a crescere quando sono stati riesposti alla luce dopo molti decenni. Tuttavia i licheni 1, non essendo protetti da una cuticola impermeabile,hanno bassissima resistenza ai fumi industriali, e in particolare all'anidride solforosa (SO2
) che questi contengono, e quindi sono scomparsi dalle grandi città e in genere da tutti gli insediamenti umani ove si bruciano combustibili ricchi di zolfo. Per tale motivo essi vengono utilizzati come indicatori di inquinamento: il loro ritorno va salutato come un risanamento delle condizioni atmosferiche.
La crescita dei licheni è lenta, talvolta lentissima: si valuta che certi licheni crostosi accrescono il loro diametro di una frazione di millimetro all'anno e che vivano molti secoli. Alcune 'specie' possono però crescere abbastanza in fretta: nella tundra boreale il lichene Cladonia rangiferina copre vaste distese con i suoi talli frondosi che possono dare sostentamento a mandrie di renne.
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I licheni, essendo sforniti di involucri impermeabili ed esponendo all'aria ampie superfici, finiscono con l'accumulare nelle loro cellule molte delle sostanze che sono sospese nell'atmosfera. A causa di ciò i licheni sono utili indicatori dell'inquinamento atmosferico soprattutto di inquinamento da parte di metalli pesanti (Pb, Hg)