La cellula dei
Funghi
e delle
Rodoficee
(fig.) è racchiusa da una parete
polisaccaridica che la protegge contro il flusso
endoosmotico e ne definisce la forma. Non dispone di sistemi contrattili e quindi di dispositivi per la motilità che sono appannaggio della cellula dei
Protisti. Tuttavia dispone di due specie di molecole proteiche, l’actina e la tubulina le quali si polimerizzano costruendo rispettivamente strutture filamentose e
tubulari (fig.). Queste strutture si collegano con un capo agli organuli e con l’altro alla membrana o ad altri organuli e li tengono in posizione fissa.
Tuttavia la polimerizzazione può proseguire e allora i filamenti di actina e i microtubuli si allungano o si accorciano e spostano le masse alle quali sono collegate. Questo lavoro, che richiede l’intervento regolatore di enzimi, è analogo a quello dei pistoni oleodinamici che spostano carichi diversi: automobili o ascensori.
La cellula dei Funghi unicellulari (chiamati anche lieviti) è globosa con diametri intorno ai 4-6 µm; è protetta da una parete formata da
normal; font-weight:700"> chitina e la sua membrana, diversamente da quella dei batteri è ricca di steroli, alcoli derivati da idrocarburi policiclici, composti che la cellula procariote non è in grado di sintetizzare. La cellula dei funghi
filamentosi (pluricellulari) è cilindrica, ed è attaccata ad altre cellule poste in fila dalle quali è separata da un setto perforato (che può mancare).
Dentro il citoplasma oltre al nucleo (o ai nuclei) sono sempre presenti tre categorie di organuli.
I mitocondri al microscopio elettronico appaiono come corpiccioli ellissoidali con diametro minore intorno a 0.5 µm e con diametro maggiore intorno a 1-2 µm.
Sono contornati da una membranella lipidica sotto la quale vi è una sorta di guscio,
nel cui interno si sollevano creste (in alcuni casi si tratta di tubuli)
che danno sostegno all’apparato enzimatico che provvede alla respirazione della cellula; funzionano quindi come centrale energetica. Ciascun
mitocondrio possiede un suo piccolo
cromosoma anulare che presiede alla sintesi di una parte delle proteine che compongono il mitocondrio stesso.
Si presume che i mitocondri siano i discendenti molto semplificati e specializzati di batteri endosimbionti
dotati dell’apparato enzimatico per la respirazione.
Il reticolo granulare consiste in vescicole appiattite, dette cisterne, paragonabili per forma alle borse di gomma per l’acqua calda (ma senza l’imboccatura),
cosparse sul lato esterno da ribosomi. La traduzione dell’mRNA, e quindi la sintesi proteica,
avviene proprio in quella sede.
I
golgiosomi si presentano come vescicole globulari raggruppate insieme, la loro funzione è soprattutto quella di trasformare ed elaborare il materiale grezzo prodotto dai vari apparati sintetici della cellula. Importante è la coniugazione di molecole proteiche e polisaccaridiche.
Il nucleo è racchiuso da una doppia membrana lipidica che definisce una cavità interna stretta, laminare. Questo involucro è fornito di innumerevoli fori che consentono gli scambi tra il nucleo e il citoplasma: dal nucleo fuoriescono soprattutto ribosomi e molecole di RNA messaggero. La superficie esterna del nucleo è
ricoperta da ribosomi allo stesso modo delle cisterne del reticolo. All’interno del nucleo vi sono:
I cromosomi della cellula eucariote sono formati da DNA avvolto intorno a piccoli corpi globosi formati da otto molecole proteiche, chiamati
nucleosomi. I cromosomi, per una parte del loro ciclo riproduttivo sono formati da due cromatidi affiancati cioè da due doppie eliche di DNA. L’avvolgimento del DNA intorno ai nucleosomi e un ulteriore avvolgimento elicoidale fanno sì che i cromosomi della cellula eucariote appaiano molto più grossi e corti dei semplici filamenti di DNA che formano i cromosomi dei batteri.
La riserva energetica dei funghi è costituita da un polisaccaride, il
glicogeno
.
La divisione del nucleo cellulare nei funghi è molto diversa dalla duplicazione
dei cromosomi dei procarioti, sia per la presenza di un involucro nucleare, sia a causa della differenza tra cromatina e DNA ‘nudo’,
viene chiamata mitosi (un tempo veniva chiamato cariocinesi).
Alla divisione del nucleo segue la divisione cellulare,
che si svolge allo stesso modo di quella dei batteri: lungo l’equatore della cellula,
dalla parete comincia a crescere verso l’interno un doppio anello che si va chiudendo come il diaframma di una camera fotografica: quando si è chiuso del tutto le cellule figlie sono separate. Dopo un intervallo i cromosomi a seguito della sintesi di nuovi filamenti di DNA ridiventano bicromatidici,
questo periodo di sintesi viene indicato come fase S. Durante la fase S sono attive, in ciascun cromosoma, più forche di duplicazione, grazie a ciò, pur essendo la massa di DNA molto maggiore, la divisione cellulare dura poco di più di quella batterica.
Nei funghi filamentosi lo schema qui esposto subisce alcune variazioni, che riguardano soprattutto la sfasatura tra
divisione della cellula e divisione del nucleo.
La cellula delle alghe rosse unicellulari
E' uguale a quella dei Funghi unicellulari, unica variante, ma di grande rilievo, è un grosso cloroplasto, munito di un suo cromosoma di DNA ‘nudo’ similissimo a una cellula di cianobatterio. Si ritiene per certo che questo organulo cellulare sia derivato appunto da un cianobatterio endosimbionte. Il cloroplasto è
sede della fotosintesi. Il polisaccaride di riserva delle Alghe rosse è l’amido delle Floridee.
1 foto dal sito: http://www.sonoma.edu/users/c/Cannon/biomineralTEM.html