La cellula dei protisti
ha forma assai varia (fig.) sicché è
difficile descriverla in modo schematico. Si può dire che di solito è
munita o di
flagelli, lunghe strutture che permettono a essi di
nuotare, o di pseudopodi, tozze strutture che permettono ad esse di
strisciare; di solito mancano di parete cellulare. Il nucleo non è diverso
da quello dei funghi, ma il
nucleolo ha forma globulare. Nel citoplasma si
osservano membrane coperte di ribosomi e vescicole lisce, schiacciate e
sovrapposte, i golgiosomi. Sono presenti i
mitocondri e, nelle
specie fotosintetiche, i
cloroplasti. Sono comuni i vacuoli alimentari. La struttura cellulare dei Protisti è dominata dalla presenza dei sistemi proteici
actina-miosina e tubulina-dineina, il primo dei quali presiede alla contrattilità citoplasmatica, mentre il secondo presiede alla motilità del flagello, struttura molto più complessa del flagello della
cellula batterica .
Nella cellula dei Protisti, che di solito è priva del sostegno fornito dalla parete, è sviluppato uno 'scheletro' cellulare, chiamato citoscheletro, che può avere consistenza e forme varie e bizzarre .
I protisti fotosintetici sono forniti, inoltre, di cloroplasti che presentano forme varie; si ritiene che siano derivati da stirpi diverse di cianobatteri o di proclorofite divenute
endosimbionti.
Quando si osserva al microscopio un protozoo vivo sospeso in una goccia d'acqua si ha modo di scorgere entro di esso una vescicola rotonda al centro di una corona di vescicole più piccole e allungate: queste ultime pompano l'acqua in eccesso nella vescicola centrale che si gonfia passivamente e poi si contrae evacuando all'esterno il liquido contenuto. Queste vescicole, dette 'pulsanti', svolgono la funzione di regolare il contenuto idrico della cellula, importantissima quando la cellula si trova in ambiente ipotonico e quindi soggetta a flusso
endoosmotico che minaccia di farla scoppiare. Il lavoro svolto dalle vescicole pulsanti esonera la cellula dalla protezione offerta dalla parete rigida, la quale fornisce sì alla cellula un'efficace difesa passiva contro il rigonfiamento, ma al tempo stesso l'imprigiona e l'immobilizza.
Entro la cellula dei Protisti vediamo infine altri tipi di vescicole derivate da introflessioni della membrana plasmatica: sono queste le vescicole di pinocitosi e i vacuoli di
fagocitosi. Grazie alle prime penetrano all'interno della cellula minime gocce di sostanze liquide ('pino' in greco vuol dire: bevo), grazie ai secondi vengono introdotti all'interno
della cellula materiali solidi o semisolidi dei quali essa si nutre ('fago' in greco vuol dire : mangio).
La cellula dei Protisti, oltre a respirare mediante i
mitocondri e a svolgere, eventualmente, la fotosintesi mediante i
cloroplasti, presenta quindi nuove attitudini: può introdurre sostanze liquide e solide e può espellere l'acqua in eccesso. Queste attitudini, così come il movimento e la stessa divisione cellulare, dipendono dal funzionamento dei
sistemi contrattili.