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Il Cormo

Le piante sono caratterizzate da un piano organizzativo chiamato cormo. Il cormo nella sua forma più completa comprende :

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un fusto percorso da tessuto vascolare che dà sostegno e consente il flusso della linfa;

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le foglie che provvedono alla fotosintesi ;

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le radici che ricavano dal suolo in cui penetrano, tanto l'acqua quanto i sali necessari alla crescita della pianta.

Simile piano organizzativo non è stato conseguito in un solo passo, ma attraverso varie tappe evolutive. Le Briofite e le Pteridofite arcaiche, pur avendo un fusto più o meno sviluppato, non hanno né vere radici né vere foglie: assorbono l'acqua e i sali attraverso 'radichette' che pescano direttamente nell'acqua e le 'foglioline' sono prive di tessuto conduttore.

In tutte le piante, comunque, compaiono due innovazioni che permettono di utilizzare i gas dell'aria e, nello stesso tempo, di regolare il flusso dell'acqua: la porzione subaerea è rivestita da cutina che impermeabilizza il tessuto epidermico coprendone la superficie esterna e sigillandone le intercapedini. Concomitante con l'impermeabilizzazione è la comparsa degli stomi, minime aperture dell'epidermide che permettono il flusso dei gas e del vapor acqueo.

E' da notare che la comparsa della cuticola e degli stomi ha permesso la delimitazione di un 'ambiente interno' i cui parametri sono - entro certi limiti - controllabili. Simile evento, come vedremo in seguito, si è ripetutamente verificato nella storia degli organismi che hanno lasciato il protettivo ambiente acquatico per quello terrestre, molto più precario.

Nelle Briofite, che ben presto popolarono i bordi dei corsi d'acqua e i piccoli bacini con acque ben ossigenate, l'evoluzione del cormo si arrestò alle prime tappe. Per quelle che galleggiano sull'acqua (Sfagni ed Epatiche) questa evoluzione forse non incominciò neppure.

Nelle Felci più antiche, che allora crescevano nelle lagune, la struttura del cormo si perfezionò molto. I tessuti conduttori divennero molto più efficienti robusti quando la lignina, già apparsa nei muschi, andò a rinforzare le pareti cellulosiche dei vasi; la base dei fusti e le radici (apparse dopo qualche tempo) formarono quindi palchi capaci di sostenere piante alte decine di metri, e le radici inoltre divennero capaci di raggiungere l'acqua in profondità. 

A seguito dell'accumularsi di queste innovazioni, la struttura a cormo, evolutasi dapprima per consentire alle piante di attingere l'ossigeno fuori delle acque asfittiche, finì con l'emanciparle sempre più dall'ambiente acquatico e a predisporle alla colonizzazione dell'ambiente propriamente terrestre.

Il fusto presenta vasi caratteristici nelle Pteridofite e nelle Fanerogame.

Esempi di Briofite (da Hackel)

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