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Esempi di Insetti

Oligoneotteri

Questi insetti contano circa un milione di specie descritte e si stima che ne restino da descrivere ancora 2 milioni e più. Sono olometaboli, subiscono cioè una metamorfosi che trasforma radicalmente l'ultimo stadio larvale. 

Le larve sono molto diverse dall'adulto: quasi mai hanno antenne, mai occhi composti, ma soltanto ocelli, le appendici boccali sono semplificate e ridotte, lo stesso vale per le appendici toraciche, mentre quelle addominali possono essere presenti e numerose. In base all'aspetto complessivo vengono classificate in 4 categorie. Le larve apode del tutto prive di zampe e con capo rudimentale vivono tuffate entro materiali in decomposizione (larve di mosche) oppure divorano dall'interno altri organismi (larve di imenotteri terebranti) o vengono accudite e nutrite dai parenti (larve di imenotteri apocriti) (fig.). 

Il regime alimentare delle larve è di solito diverso, anche molto diverso, da quello dell'adulto, il caso della tignola della lana è noto; la larva di Eristalis vive nelle acque putride, l'adulto vola sui fiori e si nutre di nettare, e così via. Simile divisione dell'habitat e dei ruoli fa sì che adulti e forme giovanili non entrino in competizione, essa è stata uno dei fattori del grande successo di questi insetti. 

Tricotteri

L'ordine più primitivo degli Oligoneotteri è quello dei Tricotteri: insetti anfibi con larve campodeiformi che prediligono le acque correnti ben ossigenate; le larve stanno ben nascoste entro astucci (fig.) che si confezionano con grani di rena o con frammenti vegetali tenuti insieme da fili di seta (fig.).

Gli adulti somigliano a farfalle dalle ali pelose, ed in effetti vi è una forte affinità tra i due gruppi.

Lepidotteri

L'ordine dei Lepidotteri (fig) è connesso con quello dei Tricotteri attraverso la famiglia dei Micropterigi le cui larve vivono presso l'acqua e conservano apparato buccale masticatore. .

Le grandi ali dei Lepidotteri coperte da minute scaglie sono tra loro interconnesse in alcuni modi caratteristici, che gli specialisti usano per classificarli. 

L'apparato buccale dell'adulto è masticatore solo nelle famiglie più primitive ma si trasforma presso le forme più evolute in una proboscide che viene utilizzata per suggere il nettare offerto dai fiori (fig.): le farfalle sono importanti impollinatori.

I bruchi dei lepidotteri (fig.) conservano tutti l'apparato masticatore: in genere sono fitofagi o xilofagi, ma alcuni si nutrono di lana, altri di cera, altri ancora attaccano le derrate che l'uomo mette da parte.

Le pupe - o crisalidi - hanno cuticola indurita, a volte sono protette da uno spesso bozzolo di seta.

Le attitudini fitofaghe e la rapidità di sviluppo di molte specie di lepidotteri le rendono un vero flagello per i boschi nei quali i Lasiocampidi e i Limantridi spogliano le querce, i pini, i castagni, e le processionarie (Tametopeidi) danneggiano le conifere. Le Pieridi sono invece nocivi alle colture orticole. Il baco da seta Bombyx mori  (fig.) fornisce all'industria la seta dei suoi bozzoli.

Neurotteri

I Neurotteri presentano alcuni caratteri arcaici: qualche loro famiglia conduce vita anfibia; l'apparato buccale di larve e di adulti è di tipo masticatore, nelle ali le nervature longitudinali sono collegate da numerose nervature trasversali. Questi insetti, che comprendono il comune formicaleone (fig.), hanno larve predatrici molto vivaci; quelle acquatiche possono essere munite di molte appendici addominali . Gli adulti somigliano alle libellule, ma in riposo portano le ali ripiegate a tetto sull'addome e hanno volo debole e incerto.

Larve e adulti sono insettivori molto voraci: in molti paesi Chrysopa (fig.) e generi affini vengono allevati per la lotta a insetti infestanti e le larve vengono disperse soprattutto entro le serre ove l'uso di insetticidi è sconsigliato perché nuoce ai giardinieri (fig.)

Coleotteri

Le numerosissime (circa 300 000) specie dell'ordine dei Coleotteri (fig, Cetonia, coleottero comune) sono riconoscibili per il fatto che hanno ali anteriori trasformate in elitre, astucci protettivi per l'addome e per le ali retrostanti che sono atte al volo. L'apparato buccale è masticatore; le larve possono avere un paio di cerci. Le larve del sottordine degli Adefagi sono campodeiformi, quelle del sottordine Polifagi sono variatissime per aspetto e per modo di alimentarsi.

Gli Adefagi si chiamano così perché carnivori tanto allo stadio larvale quanto allo stadio adulto. Comprendono i Carabidi (circa 40.000 specie), grande famiglia di agili cacciatori spesso di aspetto piacevole, data l'eleganza della forma e i vivi riflessi metallici della cuticola. Carnivori sono pure Ditiscidi e Girinidi, acquatici e agilisismi nuotatori.

Nel sottordine dei Polifagi il numero di famiglie importanti è così grande che il solo elencarle è lavoro lungo. Meritano menzione i piccoli Stafilinidi dal lungo addome che rimane scoperto, poichè le elitre sono molto brevi e le ali posteriori sono piegate a ventaglio e poi ripiegate a gomito come nei Dermatteri. I Lucanidi sono coleotteri molto grandi con forte dimorfismo sessuale: i maschi hanno spesso mandibole sviluppatissime (come 'corna di cervi' da cui il nome volgare 'cervo volante' e quello latino Lucanus cervus); le loro grosse larve rodono il legno delle querce (fig.). Gli Scarabeidi si nutrono invece degli escrementi dei mammiferi erbivori; seppelliscono poi parte di questo materiale e vi depongono le uova. I Lampiriformi comprendono le lucciole le cui larve campodeiformi distruggono gran numero di limacce e di chiocciole; gli adulti portano organi luminosi (a 'luce fredda') con i quali di notte comunicano tra loro (fig. 23-28C); un tempo sciamavano in grandissimo numero verso l'inizio dell'estate, oggi l'impiego dissennato di insetticidi ha reso molto raro lo spettacolo notturno delle piccole luci vaganti e molto più numerose e nocive le limacce.

Buprestidi e Cerambicidi ) sono xilofagi, provocano danni alle foreste e alle colture arboree, ma anche al legname in opera. I Crisomelidi possono rovinare le colture orticole; molto nota è la dorifora (Chrysomela decemlineata) grande distruttrice delle piante di patate importata verso la metà del Novecento dall'America (fig.). I Curculionidi, il cui capo si allunga in un rostro (fig.Esempio di curculionide, Cyphus) costituiscono la più numerosa famiglia del regno animale (oltre 60.000 specie) alcune specie danneggiano le colture di cereali, i frutteti, le derrate immagazzinate.

Ditteri

L'ordine dei Ditteri è forse il più straordinario dell'entomologia: riunisce forme imparentate eppure differenti per forma e costumi quanto possono esserlo animali appartenenti a classi diverse. I Chironomidi (fig.), ad esempio, hanno larve acquatiche che si nutrono di protisti sul fondo delle acque stagnanti, e persino in mare, e adulti leggeri volatori che non si nutrono, mentre gli Asilidi (fig.)  hanno larve che predano larve di insetti nel terriccio e adulti potenti volatori che catturano al volo insetti alati; i Bombilidi hanno anch'essi larve predatrici ma gli adulti sono muniti di una lunga proboscide con la quale succhiano il nettare dai fiori. Tra gli Strebliidi e i Nicteberidi figurano specie vivipare (o meglio pupipare), talvolta àttere, parassite di uccelli e pipistrelli .

I Ditteri sono caratterizzati dalla riduzione del secondo paio di ali trasformate in bilancieri che migliorano la stabilità del volo; l'apparato buccale dell'adulto non è mai masticatore ma spesso di tipo pungitore e succhiatore o lambitore, come nelle mosche (fig. ) e nei mosconi (Muscidi).

I Ditteri vengono divisi nei sottordini dei Nematoceri, con immagini munite di antenne lunghe e larve munite di capo, e in quello dei Brachiceri con adulti muniti di antenne brevi e larve acefale.

Molti Nematoceri sono anfibi con larve che si nutrono di piccoli organismi acquatici e di detriti organici: le zanzare sono ben note. Acquatiche sono le larve dei Blefariceridi e dei Simulidi che preferiscono le pure acque correnti. Sciara e Tipula hanno invece larve terricole.

Tra i Brachiceri ricorderemo i Tabanidi che incidono la pelle dei mammiferi e lambiscono il sangue che sgorga dalla ferita, i Muscidi che da adulti si nutrono lambendo materiale zuccherino o putrido oppure succhiando il sangue con un robusto pungiglione: così si alimentano le pericolose Glossinae dei paesi tropicali e Stomoxis calcitrans, comune sulle nostre spiagge e lungo i corsi d'acqua. I Sirfidi adulti sono capaci di mantenersi a lungo fermi in aria presso i fiori di cui succhiano il nettare, per poi volar via rapidissimi: gli adulti hanno di solito livree che mimano quelle delle vespe, le larve hanno aspetto schifoso e vivono nel letame e nei liquami putridi.

Per concludere questa troppo breve presentazione, bisogna aggiungere che tra i ditteri pungitori figurano i più pericolosi trasmettitori di malattie per l'uomo e per gli animali domestici. Le zanzare del genere Anopheles trasmettono i Plasmodi, agenti patogeni della malaria, che è tuttora la più comune causa di morte nelle popolazioni umane; le zanzare del genere Culex trasmettono i Nematodi che provocano l'elefantiasi e quelle del gen. Aedes trasmettono il virus della febbre gialla, malattia ad altissima mortalità; le mosche tsé-tsé (Glossina) trasmettono i tripanosomi, causa della malattia del sonno nell'uomo e di varie epizoozie (5) per gli ungulati; altri muscidi diffondono il carbonchio, la poliomielite.

Imenotteri

 Gli Imenotteri sono comparsi nel Giurese, e tra tutti gli ordini di Insetti sono quelli evolutisi in più stretto rapporto con le Angiosperme. Se ne conoscono oltre 200.000 specie. Sono muniti di quattro ali membranose e di apparato buccale masticatore che tende a evolvere in succhiatore. Nelle femmine è presente un ovopositore la cui funzione muta presso le specie a costumi sociali. L'alimentazione delle larve è varia, quella degli adulti è quasi sempre di tipo diverso. Gli adulti prediligono il polline e il nettare dei fiori, sono importanti per la fecondazione delle Angiosperme, ma vespe e formiche sono onnivore. 

L'ordine si divide in due sottordini, i Sinfiti e gli Apocriti.

Nei Sinfiti l'addome è unito al torace per una larga base; le larve sono fitofaghe, e spesso dannose alle colture erbacee ed arboree, oppure xilofaghe e dannose al legname in opera, nel quale, ad esempio, le robuste larve dei Siricidi scavano grosse gallerie.

Negli Apocriti (fig) il primo segmento addominale è unito al torace e forma poi un tratto sottile che sostiene il resto dell'addome. Simile conformazione permette ai Terebranti di brandeggiare l'ovopositore (o terebra) e agli Aculeati di dirigere l'aculeo velenigero che essi recano al posto dell'ovopositore contro la vittima o contro l'aggressore. Tra i Terebranti i i Cinipidi immergono l'ovopositore nelle gemme di varie piante che reagiscono all'inoculazione delle uova con lo sviluppo di galle, strutture tumorali entro le quali vivono e si nutrono le larve. Icneumonidi e Braconidi inoculano invece le loro uova entro le larve di altri insetti, comprese quelle che rodono il legno: in quest'ultimo caso raggiungono la vittima perforando con l'esilissima terebra i tessuti dell'albero.

I Calcididi inoculano le loro uova entro le uova o entro le larve e gli stadi giovanili di varie specie fitofaghe delle quali frenano quindi la moltiplicazione : Eucarsia (= Prospaltella) berlesei veniva utilizzata per la lotta biologica contro la Pseudaulacaspis (=Diaspis) pentagona cocciniglia nociva ai gelsi e ai peschi.

Negli Imenotteri aculeati l'ovopositore è trasformato in un organo vulnerante che inocula veleno. In alcune famiglie quest'organo viene usato per paralizzare la preda che poi, nascosta in un nido appositamente scelto o costruito, nutrirà la larva che schiude dall'uovo ivi deposto. La famiglia dei Vespidi comprende sia specie che vivono solitarie, sia specie che vivono in società matriarcali di struttura meno complessa di quelle delle api. 

La famiglia dei Formicidi comprende specie che vivono in grandi comunità entro nidi scavati nel legno o nel terreno. La femmina fondatrice, dopo il volo nuziale, perde le ali e accudisce il primo gruppo di larve, quando queste sono divenute adulte (sono tutte femmine) accudiscono la fondatrice e le loro sorelle, stagionalmente compaiono maschi e femmine fertili. 

La famiglia degli Apidi comprende molte specie presso le quali la vita sociale, sempre di tipo matriarcale, è molto evoluta. I bombi vivono in comunità sotterranea ove allevano le larve in celle di fango secco, mentre le api costruiscono alveari perenni. Nelle comunità delle api la giovane femmina si accoppia durante il volo nuziale dopodichè costruisce un favo di cera aiutata da molte operaie che hanno sciamato in sua compagnia; nelle cellette depone sia uova fecondate dalle quali prendono origine altre operaie (femmine sterili), sia uova non fecondate dalle quali nascono maschi aploidi. In seguito alcune larve diploidi, grazie a una speciale alimentazione, si sviluppano in femmine feconde capaci di sciamare a loro. Di grande interese per l'etologia è il modo in cui le api comunicano tra loro; sono soprattutto le esploratrici che informano le compagne rimaste nell'alveare sul luogo ove possono fare bottino di nettare e polline.

L'ordine degli Afanitteri merita più attenzione poiché comprende le pulci, insetti parassiti esterni dei mammiferi che vivono in tane o in covili, nonché dell'uomo. Le pulci sono attere, provviste di un pungiglione col quale succhiano il sangue dell'ospite. Le loro larve apode e vermiformi si nutrono di materiale fecale e di detriti vari . 

Xenopsilla cheopis (fig.) e pulci affini trasmettono la Pasteurella pestis, agente patogeno della peste, malattia dei roditori; talvolta questo batterio viene inoculato all'uomo nel quale la peste si può propagare anche direttamente, senza la mediazione delle pulci, scoppiano così epidemie disastrose.

Acherontia atrops (sfinge testa di morto)

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larva di Acherontia atrops ; si tratta di una larva eruciforme 

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Il formicaleone

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Larva di Crysopa che si nutre di altri insetti

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Delicate uova di Crysopa con lunghi peduncoli con cui si ancorano al substrato

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Leptogaster sp. ha attaccato un ragno

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Sviluppo della vespa vasaio **

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** Immagine tratta dalla pagina web http://www.lucianabartolini.net/pagina_vespa_vasaio.htm

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