Dallo zigote delle Fanerogame prende origine un
embrione che, con l'assistenza delle cellule del gametofito e della nucella, viene fornito di riserve nutritizie. Dopodiché, grazie al vecchio
sporofito,
viene fornito anche di uno-due involucri derivati dagli involucri dell'ovulo. L'embrione, il materiale di riserva e gli involucri protettivi costituiscono il
seme, struttura nuova che ha fornito alle Fanerogame la chiave del successo come organismi terrestri .
In effetti le Fanerogame seguono una strategia riproduttiva diversa da quella di altri organismi vegetali. Una felce, ad esempio, investe le proprie energie destinate alla riproduzione nel produrre un altissimo numero di spore molto piccole che si disperdono su uno spazio molto grande, si comporta cioè allo stesso modo dell'ostrica e del riccio di mare che producono ad ogni ciclo riproduttivo centinaia di migliaia o milioni di uova da cui emergono minutissime larve.
Le correnti aeree in un caso, quelle marine nell'altro, porteranno spore e larve a grandi distanze: quelle poche che avranno avuto la fortuna di giungere in luogo adatto daranno origine a un nuovo individuo, la massima parte si perderanno. Questo tipo di strategia viene indicato come strategia
R.
Nelle Fanerogame - di regola - ogni pianta produce un numero limitato di semi forniti di involucri protettivi e di riserve. Questi semi, grazie agli involucri, sopportano a lungo condizioni avverse, ed in più, grazie alle riserve (endosperma),
producono un giovane individuo capace di mantenere stabili, mediante autocontrollo, le proprie condizioni interne anche in ambiente variabile, o comunque ostile. Questo tipo di piante segue quindi una strategia riproduttiva non diversa da quella di un vertebrato terrestre: investe molte energie in un ristretto numero di embrioni molto grandi che perciò hanno alte probabilità di sopravvivere. La strategia di questo tipo viene indicata con K:
essa si è rivelata vincente per tutti i vertebrati terrestri e per tutte le fanerogame. Oppure, per raccontarla in modo più corretto: solo gli organismi superiori dotati di strategia K sono risultati idonei a colonizzare in modo stabile gli ambienti terrestri.
Anche in molti animali prevale la strategia K: vengono prodotte e fecondate
grandissime quantità di uova che poi vengono abbandonate a loro stesse e solo
una quantità piccolissima si sviluppa e si trasforma in individuo adulto. La
strategia K, invece, prevede che le uova fecondate vengano accudita dai genitori
(nella maggior parte dei casi dalla madre). Questo tipo di strategia prevede uno
sforzo energetico relativamente basso nella produzione delle uova -che sono in
numero inferiore, ma un grande investimento nella difesa dell'embrione e-
spesso- nella cura della prole, come accade in molti
uccelli e nei
Mammiferi.