La sessualità dei Protisti, se si eccettuano i
Ciliati, segue uno schema uniforme: in momenti particolari del ciclo vitale della specie si formano cellule specializzate dette gameti maschili e gameti femminili, destinate a incontrarsi e unirsi. Il gamete maschile è sempre mobile grazie a uno o più
flagelli, talvolta lo è anche quello femminile. Alla fusione del citoplasma (copulazione) segue la fusione dei nuclei (cariogamia) e si formano così cellule diploidi, cioè dotate di doppio corredo di cromosomi.
Alla cariogamia seguirà la meiosi. Il modo in cui si alternano cariogamia, mitosi e meiosi determinano i cicli biologici che variano da classe a classe.
Nelle classi degli Euglenoididi, Kinetoplastidi e Lobosi i fenomeni di sessualità, o non si verificano, o procedono in un modo inconsueto che ci è ignoto: è una circostanza insolita che attende nuove indagini.
Molti protisti che vivono in acque temporanee, o che vivono da parassiti entro animali terrestri, quando si trovano all'asciutto o all'esterno dell'ospite, sono in grado di elaborare involucri impermeabili ed entrare in vita latente per resistere al disseccamento. Presso queste stesse categorie di protisti compaiono anche, come avviene per i Funghi, speciali spore (propaguli) che provvedono alla dispersione della specie in ambienti lontani: se provengon da divisione
meiotica sono dette meiospore aploidi, se provengono da mitosi sono dette mitospore, di solito diploidi, cioè con doppio corredo cromosomico. Le spore si possono classificare a seconda che siano disperse dal vento o dalle correnti marine: le prime sono leggere e munite di un involucro impermeabile, le seconde sono flagellate e vengono chiamate
zoospore