La tundra si estende lungo i margini settentrionali dell'Eurasia e del Nordamerica, nonché sulle isole del Mar Glaciale Artico. I suoi confini sono le foreste di aghifoglie della taiga e i ghiacci che coprono la Groenlandia e parte delle vaste
isole frastagliate a nord del Canada.
La vegetazione è scarsa : licheni, muschi, alcuni giunchi e alcune ciperacee tra le monocotiledoni e poche specie di dicotiledoni. Tra queste ultime figurano due piante 'arboree' la betulla nana (Betula
nana) alta una ventina di centimetri e un salice (Salix arctica) dal cui fusto sotterraneo affiorano, nella breve estate, solo alcune foglie. Durante la lunga notte artica questa vegetazione rimane coperta e protetta dalla neve.
Il suolo, molto scarso e povero in materia organica, riposa su uno spesso banco di terriccio misto a ghiaccio, il permafrost, che non si scioglie mai. La produttività primaria è molto bassa (Tab.),
ma sufficiente a dare sostentamento a due specie di grossi erbivori: il bue muschiato (Ovibos muschatus, che in realtà è una grossa capra) e alla renna, nonchè alla lepre artica e ad alcuni roditori. Questi animali vengono predati dal lupo, dal ghiottone (Gulo gulo, un mustelide) dalla volpe artica (Alopex lagopus)
ed anche, all'occasione, dall'orso bianco, che però preferisce cibarsi di foche e di pesce.
Fanno parte di questo bioma anche molti uccelli pescivori stanziali - i cui escrementi concimano il suolo sabbioso - e alcune popolazioni umane di ceppo mongolo che, fino a pochi decenni fa, vivevano
di pesca e dell'allevamento delle renne : oggi gestiscono stazioni radar e meteorologiche e aeroporti.
Numerosi gli insetti, specialmente i ditteri, fino alle più alte latitudini.
La tundra è rimasta stabile per molti millenni, pur spostandosi con le oscillazioni climatiche del tardo Pleistocene, ma tra il 1700 e il 1800 ha subito le prime ferite a opera di cacciatori e marinai che hanno molto ridotto le popolazioni di
foche e completamente distrutto i pinguini (Pinguinus impennis, da non confondere con i pinguini dell'Antardide). I danni sono divenuti molto più gravi nella seconda metà del '900 con l'istituzione dei poligoni per il collaudo delle armi atomiche nella Nuova Zemlia e nelle isole Aleutine, con lo sfruttamento del petrolio in Alaska, con l'uso di mezzi
cingolati a servizio delle basi radar, con gli incendi, con l'introduzione di malattie epidemiche per gli uomini e gli animali, quali la poliomielite e l'afta epizootica. A ciò si è aggiunto lo 'sport' della caccia all'orso bianco per mezzo di elicotteri e di aerei muniti di sci.
Analogia con la tundra presentano le formazioni vegetali delle alte montagne, oltre il limite della vegetazione arborea; queste formazioni sono tuttavia molto più ricche in specie poiché godono di una più uniforme irradiazione solare durante
l'anno.
Dalla tundra l'uomo ha tratto un animale semidomestico, la renna.